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Verso un nuovo umanesimo

Incontro con Antonio Presti a Fiumara d’Arte, in occasione del Solstizio d’estate e del Rito della Luce.

La storia di Antonio Presti è interessante per diversi aspetti: con la qualificazione di un’area demaniale per preservarla, Fiumara d’Arte, e trasformarla in museo a cielo aperto – attraverso la commissione di opere a Piero Consagra, Tano Festa, Paolo Schiavocampo, Hidetoshi Nagasawa, Italo Lanfredini, Antonio Di Palma, Piero Dorazio e Graziano Marini – sono subentrati problemi per occupazione di demanio e abusivismo edilizio. Contro Fiumara sono stati avviati cinque provvedimenti giudiziari: una complessa vicenda processuale che ha avuto inizio nel 1986, anno della prima scultura di Consagra, con Presti lasciato solo dai sindaci della zona, ma non dal mondo dell’arte e dalla stampa, fino al 1994, quando è stato decretato l’annullamento dell’ordine di demolizione delle opere. Nel 2006 il riconoscimento del Parco di Fiumara d’Arte, un percorso iniziatico, l’esistenza della scultura come pensiero.

Dal 1991 a Castel di Tusa Presti inaugura l’Atelier sul mare: diversi artisti hanno collaborato alla realizzazione delle stanze, una diversa dall’altra, perché, come racconta nell’intervista, “l’arte contatta gli stati emozionali” e il suo intento è portare bellezza per rieducare un pubblico ai valori del pensiero, dopo che ci hanno annullato sogni e utopie.

E’ questo il senso anche della bellissima manifestazione della notte della Poesia a Santo Stefano di Camastra e della Festa della Luce per il Solstizio d’estate, 21-24 giugno, a Motta d’Affermo, un rito di rinascita e sacralità.

Presti da dieci anni lavora con i bambini e i ragazzi di Librino, Catania, per affermare un altro tipo di sguardo.

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