Incontro a Milano con Roberto Pinto, docente all’Università di Bologna, curatore, saggista, autore di due libri sui quali in parte verte la conversazione: Artisti di carta (Postmedia books, 2016) e Nuove geografie artistiche. Le mostre al tempo della globalizzazione (Postmedia books, 2012).
La riflessione di Pinto, che ha inizio da una domanda sulla capacità degli artisti di decifrare il presente, è amplia e interessante e tocca le dinamiche in arte, la ricerca di nuovi linguaggi, la capacità degli artisti di decifrare la contemporaneità tanto da essere definiti, in base alle loro ricerche e ai progetti messi in atto, come “antropologi del presente“.
Si parla anche di decifrazione dell’opera d’arte contemporanea: “L’opera d’arte si presta a più letture, è un approccio super personale degli artisti a un problema condiviso (…). Non essere riusciti a comprendere qualcosa è anche un’ammissione di quelli che sono i meccanismi culturali. Il giocare su una polisemicità di senso dell’opera stessa è dare valore alle possibilità interpretative dello spettatore”.
Circa l’analisi del sistema attuale di esposizioni e biennali Pinto cita una mostra presso la Fondazione Prada a Venezia: The boat is leaking. The captain lead, capace di fare riflettere lo spettatore sull’ambiguità di fondo dell’opera stessa.
Durata del video: 12.05