Conversazione con Fabio Iemmi a Reggio Emilia nel suo studio, dove vive e lavora, e nello spazio privato – da poco “rigenerato” – dell’architetto Giamprimo Bertoni, una ex officina ora adibita a luogo del contemporaneo e di ricerca.
Il lavoro di Fabio Iemmi vive di contaminazioni, la materia di cui si compone la pittura è indagine della sua ricerca da anni: grande raccoglitore di pigmenti e di pietre naturali, poi macinate con modalità della tradizione, lavora sulla tecnica dell’affresco partendo dal dato reale per andare verso l’astrazione, ma tenendo a mente la memoria storica di dipinti su mura antiche. Predilige i grandi formati e ama la musica contemporanea. Ha lavorato in Cina e si percepisce la suggestione dell’Oriente nel suo lavoro.
“La materia stessa è figurazione”, afferma durante l’intervista, e diverse sue intuizioni nascono proprio dalla pelle delle architetture.
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