Milano, studio di Giovanni Kronenberg (Milano, 1974).
Si esprime con la scultura e il disegno, ama gli oggetti insoliti, “non consumati dagli sguardi”, materiali con qualità evocative sui quali interviene in modo minimale, senza ledere l’ergonomia; usa infatti i termini “eterocliti” e “polisemici” in riferimento alle sue opere.
E’ affascinato dalla pittura e dalla scultura per le qualità che hanno di porsi come significanti puri, perchè aprono a livello linguistico più possibilità di lettura e sono espressioni artistiche mute, immobili.
“Le opere d’arte sono oggetti linguisticamente molto complessi, hanno la capacità di relazionarsi con lo spazio e con gli sguardi”.
Per Giovanni lo studio è un luogo che si modifica nel tempo, sulla base dei progetti realizzati e di quelli in corso.
Utilizza la metafora dell’andare al largo senza avere appigli, per alludere alla condizione dell’artista e alla ricerca che mette in atto.
Durata del video: 8.50