Originario di Cuba, in Italia dal 1994
Vive tra Parma e la Toscana. Se il suo lavoro iniziale era di impronta realistica – come è tradizione nel Paese da cui proviene – in questi ultimi anni sta dedicandosi ad una ricerca pittorica che parte dal suo interesse per lo sviluppo, e la trasformazione, della vita cellulare e dai movimenti astrali; l’artista lavora con la materia e il colore come permutazione e trasformazione di energia. L’esito visivo è una pittura di astrazione, nella quale la ricerca formale assume la stessa valenza del processo pittorico.
Attualmente Abel Herrero sta privilegiando i rapporti personali con scienziati, ricercatori e filosofi, dai quali trae energie e pensiero non solo per il lavoro, ma anche per la sua formazione.
L’arte attuale, per Abel, è troppo autoreferenziale e fatica a svolgere quella funzione di interrogazione sul mondo e sulla vita che ne ha sempre fatto un elemento fondamentale per il pensiero umano, mentre la scienza, le neuroscienze, la filosofia riescono a portare progresso, creatività, pensiero in modo più forte e diretto.
Pur vivendo in Italia Abel mantiene una forte relazione con Cuba, facendosi mediatore e facilitatore di contatti fra il suo Paese e le elaborazioni di pensiero della cultura contemporanea “occidentale”, perchè crede fortemente nel ruolo etico e sociale dell’arte e della cultura in generale.
Lo abbiamo raggiunto in Toscana, sulle colline in Val di Chiana, dove vive circondato dal paesaggio e dal silenzio per molti mesi l’anno.
Lo studio di Abel, una grande stanza con libri sparsi – i titoli dei quali rimandano alle sue ricerche in corso – colori, vernici, pennelli, le ultime tele realizzate appese alle pareti ad essiccare, un sentore di olio e trementina.