Il ritmo del colore
Incontro con Beatrice Pediconi a Reggio Emilia negli spazi della Collezione Maramotti, dove ha in corso la mostra 9’/Unlimited.
Beatrice (Roma, 1972) si è formata tra Roma e Parigi, ma dal 2010 vive a New York; di formazione architetto, si è appassionata alla fotografia per poi iniziare un parallelo percorso di ricerca pittorica.
Il suo particolare approccio alla pittura che incontra l’acqua è fertile di intuizioni e di effetti particolari nelle opere, con l’inserimenti di inchiostri, pigmenti, frammenti di zinco… questo ci racconta nel video, tra la sala dove espone le polaroid, “piccole immagini a cui è necessario avvicinarsi”, e l’avvolgente installazione dove ci si sente all’interno della sua opera, nel mutare della materia dalla quale sprigionano ritmi, colori, immagini, effetti coinvolgenti.
Unendo sostanze pittoriche, organiche e vegetali all’acqua ha iniziato una fase sperimentale interessante, con un gesto istintivo poi divenuto un lavoro di precisione (l’artista utilizza un termometro per controllare la diluizione delle varie sostanze nell’acqua). Tiene a precisare che le polaroid non sono frames del video, ma opere uniche, che fermano un preciso momento durante il processo prima che il colore svanisca, per fissare la memoria di quell’istante.
E’ la ricerca di un ritmo tra immagini e suono, tra il colore e la fluidità dell’acqua: le sostanze disciolte, il loro fluttuare, il tempo del colore sembrano richiamare le note musicali come filo conduttore di questi lavori. Una pittura che si muove.