L’arte deve dare una vertigine
Incontro negli spazi della Fonderia Battaglia a Milano con Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979).
Tante sue opere traggono ispirazione da Venezia oppure ricercano quell’atmosfera, quel luogo, e questo accade nel lavoro scultoreo e negli interventi architettonici; il tentativo per lui è di ritrovare quella sospensione, quella percezione dello scorrere del tempo.
Ci racconta come nascono le sue opere e come lavora, delegando il meno possibile per la realizzazione delle opere; parla della sua idea di libertà e della responsabilità nel fare arte, di cosa significa avere uno “studio”, causa il suo risiedere per periodi più o meno lunghi all’estero.
In Olanda il suo studio dopo due anni è divenuto un’opera, luogo nel quale si genera il lavoro e che diventa opera esso stesso, per coinvolgere il pubblico in una esperienza.
Interessante è la sua riflessione sulla figura dell’artista e sulle dinamiche di vita (ultima parte dell’intervista).