Milano, studio di Debora Hirsch.
Nata in Brasile, ingegnere, ha lavorato e diretto un canale televisivo a New York e in seguito ha trovato la strada dell’arte. Disegna e dipinge fin da quando era piccola, l’arte è sempre stata una passione di famiglia.
Lavora sulle grandi dimensioni e sui piccoli formati realizza prove, le piace approfondire determinati argomenti scrivendo papers, dei quali si intuiscono riflessi nelle opere.
In questo incontro racconta dell’ultimo progetto, Firmamento, che comprende dipinti e un video; racconta di quanto è cambiato, nel corso dell’ultimo anno, il processo del suo lavoro in seguito ad una residenza a New York che l’ha portata ad un più stretto contatto con il disegno, la materia del colore e le forme. Pittura è per lei contemplazione, ma anche analisi: ogni opera parte da un riferimento reale per essere decontestualizzato, per trasformarsi in forme organiche o in algoritmi che si propagano nel dipinto. Alcuni lavori sono ispirati a vecchie decorazioni di chiese brasiliane, ma con forme e tratti stilizzati, interconnessioni che sono a lei presenti e che sviluppa in modo bidimensionale e tridimensionale: si parla di colonizzazione digitale, in una sorta di similitudine al periodo coloniale del Brasile.
Le interessa il rapporto delle opere d’arte con il pubblico, un processo che dovrebbe essere – e spesso è – silenzioso e introspettivo, come ci si sente davanti al suo lavoro.