Cavriago, Reggio Emilia, studio di Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio, 1987), pittrice: di questo si parla nella prima parte dell’intervista, della sua passione per la pittura e della sua formazione, prima con studi in Italia e poi a Norimberga.
Se all’inizio si è confrontata con la pittura classica italiana, importanti sono stati gli anni in Germania dove ha trovato la sua modalità di espressione. Nei suoi dipinti il paesaggio è spesso presente, ma la natura entra nel suo lavoro filtrata da uno sguardo digitale: sono immagini che arrivano da internet, da lei stampate e di cui si circonda, che apprezza di più se sono un po’ usurate e rovinate.
“Ci sono composizioni e strutture che ritornano, e se inizialmente questo lo sentivo come un limite, ora ho abbracciato il paesaggio come genere aperto”.
Ha lo studio presso la sua abitazione; prima di iniziare a dipingere rispetta una specie di rituale fatto di ascolto di brani musicali, di silenzi, e alterna fasi di lavoro intenso a momenti di sospensione in una sorta di ritmo, come anche la natura ha, perchè il tempo è una costante necessaria alla sua pratica artistica.
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