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Anatomia dei sentimenti

Bologna, studio di Sissi all’interno del Collegio Venturoli, un antico edificio seicentesco poi trasformato in residenza d’artista già in passato, e oggi sede che ospita artisti bolognesi.

L’antico oratorio è uno spazio avvolgente e che Sissi definisce la sua “palestra”: alle pareti affreschi, una grande porta finestra che si apre su un giardino, con il tempo che ha lasciato tracce sulle mura.

Sissi ha tante cose da raccontare, a partire da questo intenso legame che sente tra arte e vita e che caratterizza intensamente il suo lavoro.

Riflette sulle dinamiche della vita d’artista, la sua, ma tocca aspetti che forse riguardano anche altri, come la necessaria introspezione, il tema della libertà, o la solitudine che accompagna ogni nuova creazione.

Archivio addosso è la raccolta di 450 pezzi di abiti da lei creati in dodici anni di lavoro, quello che lei definisce essere “la sua psiche in movimento”, perché gli abiti raccontano molto di lei.

Un vero archivio psichico schedato e suddiviso in 19 famiglie che comprende i Mordenti (contrasti di bisogni), i Circolari, i Nidifici, i Pavoneggi, gli Slittanti, gli Assorbiti, i Lineari, i Pendenti, i Budelli, i Paesaggiformi, gli Emersi, gli Ibridi, i Pendenti (cadute di abbondanze gravitazionali)…insomma, una mappatura psichica fatta attraverso i vestiti.

Anatomia parallela è il lavoro che sta presentando in questo ultimo periodo, una nuova performance basata sull’anatomia dei sentimenti, un processo estetico incentrato sull’emotività in senso ampio, quella che lavora dentro, e sulla vita, anche se la vita è la sua performance.

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