Parte seconda: riflessioni sull’arte
Luca Scarlini cita il libro di Giorgio Colli, Apollineo e dionisiaco, per rispondere alla domanda riguardante l’ispirazione artistica.
Altra domanda: ma l’artista è un mistico?
La vita di Luca Scarlini è ricca di incontri (di persone e libri, storie…), così nell’intervista ci racconta di Nicolai Rerikh, artista russo, mistico, che si è immaginato il Tibet e lo ha dipinto senza averlo visto, di Ascona e del Monte Verità, dove all’inizio del Novecento si ritrovarono artisti come Kandinsky e Klee, scrittori, teosofi, poi visitato da Harald Szeemann, quindi luogo di una riscoperta delle radici alternative dell’arte e all’origine delle pratiche curatoriali dello stesso Szeemann.
Ancora: i suoi incontri con gli artisti, tra i quali Alberto Burri e le sue riflessioni sulla “temperatura del gesto” del pittore rispetto a quello del coreografo.